Sunday, September 24, 2006

90 candeline



"Tantos augurios, Franziscu" è il titolo della manifestazione organizzata ieri dal Cada Die Teatro di Giancarlo Biffi presso il Teatro La Vetreria di Pirri (Cagliari) in occasione del novantesimo compleanno di Francesco Masala, bastian contrario per scelta e poeta /narratore per passione. Francesco Masala è nato a Nughedu San Nicolò (SS) il 17 settembre 1916. Attualmente è il decano degli scrittori sardi, e anche quello di cui si parla meno sui mass-media italiani. Se ne parla di più forse all'estero, dove diverse sue opere sono state tradotte. Non lo vedo ormai da un paio d'anni. Ha staccato il telefono e spento il cellulare. Franziscu è fatto così. Andrò a trovarlo fra qualche giorno, per fargli gli auguri e riconfermargli ciò che penso di lui. E cioè che è una delle figure più importanti della Sardegna del XX secolo, con la sua energia inesauribile, il suo coraggio di contraddire i potenti ogni volta che lo ritiene necessario e la sua faccia da guerriero nuragico temprata dalle intemperie della vita. "Quelli dalle labbra bianche" (1962) è il suo romanzo più famoso, tradotto in francese (“Ceux de Arasolè”) e in diverse altre lingue, recentemente riproposto da Il Maestrale (vedi foto). Da questo testo è stato tratto uno splendido monologo, "Sos laribiancos", scritto e interpretato da Pierpaolo Piludu (vedi foto) per la regia di Giancarlo Biffi.
La manifestazione di sabato 23 ha visto la partecipazione, di persona o, come nel caso di Paolo Fresu e Marisa Sannia, con un messaggio audio-video, di parecchi esponenti del teatro e della cultura sarda. Tra le letture da brani di Cicito, com'è affettuosamente chiamato dalle persone a lui più vicine, vorrei segnalare quelle di Cristina Maccioni (Ballata di Giovanna la rossa, puttana di guerra), Tiziana Martucci e Pierpaolo Piludu (Sa cantone de sos bestidos de biancu, da "Poesias in duas limbas") e Alessandro Mascia (L'ultimo epigramma).
A kent'annos e prusu, Franziscu!

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