Tuesday, February 05, 2008

Scrittori scrittori e scrittori non-scrittori


Questo post prende spunto da un articolo di Marco Denti apparso su Pulp n. 17 (p. 81), che condivido totalmente. Quante volte mi è capitato di leggere in TV la qualifica di 'scrittore' affibbiata in sovrimpressione ai personaggi più improbabili perchè qualche editore, sperando di lucrarci, ha pubblicato uno o più libri sfruttando la popolarità del personaggio in questione, non importa se il suddetto sembri essere al limite dell'analfabetismo. E gli scrittori autentici, gli 'scrittori scrittori', come li definisce Marco Denti, non di rado hanno perfino difficoltà a pubblicare. Intanto gli editori, ricordando a tutti che la loro attività è al 90% mercantile e solo al 10% (nei casi migliori) propriamente culturale, mettono sotto contratto gente che scrive libri come dopolavoro.
Riporto alcuni passi dell'articolo al quale faccio riferimento:
"Sono non-scrittori e non-scrittrici: riempiono le pagine. Questa è la grave contraddizione che c'è alla base di questi libri (e film, e dischi, e altro ancora): nella sostanza si è chiamati a giudicare microcosmi strettamente personali e autoreferenziali, spesso (e non a caso) palesemente provinciali (nell'accezione più negativa possibile del termine) e autobiografici, ripetitivi fino all'ossessione mentale. Se si vuole indagare in questo campo bisogna mettere da parte ogni possibilità critica (letteraria e non solo) semplicemente perchè non ce n'è bisogno. Basta qualche chiacchiera, un aperitivo, due pettegolezzi: impressioni limitate e limitanti, tutto è carino, meno peggio di quanto si potesse pensare, piacevolmente trascurabile. Ne risulta un mondo stralunato di non-scrittori che scrivono per non-lettori, di non-musicisti che cantano e suonano per un pubblico di non-ascoltatori, e di non-registi, non-attori e non-attrici che che fanno film per un pubblico che al cinema ci va giusto una o due volte all'anno. In massa e coscienziosamente - perchè è tutto qui ciò che regge questo genere di operazioni e prodotti: uno straripante, martellante successo reso possibile da campagne pubblicitarie, promozionali, marketing, uffici stampa cafoni e martellanti [...]"

La copertina di un numero qualsiasi di Pulp (il 67, per la cronaca) è tratto da Il Paradiso di Cassiel (http://cassielheaven.iobloggo.com/archive.php?eid=209), che ringrazio

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